Perche amo la Chiesa - ADI Sassari


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PERCHÉ AMO LA CHIESA

Vi sono alcune persone che criticano la chiesa perché è imperfetta, mentre questa è una delle ragioni per cui io la amo: se fosse perfetta non potrei appartenervi.

Sono contento che il Signore non mi abbia chiesto di camminare da solo verso il cielo: sarebbe stato un viaggio ben triste! Mi ha invece invitato ad unirmi a questa felice compagnia di credenti ed a gioire della più grande comunione che si possa godere sulla terra. Queste sono le persone che posso ammirare, che parlano il mio linguaggio, e condividono i miei gusti e che vorrei come amici per me e per i miei figli. Quando sono con loro mi sento incoraggiato a diventare una persona migliore.

Mi piace recarmi alle riunioni e trovarmi insieme a questi credenti: le loro testimonianze mi benedicono e quando alzano la voce in preghiera o adorazione mi ispirano. Non ho mai provato una gioia più grande di quella di unire la mia voce alla loro per cantare i canti di Sion.

Se qualche cosa m’impedisse di recarmi alla riunioni, ne soffrirei. Naturalmente potrei pregare nella mia stanza e leggere la Bibbia, ma non sarebbe la stessa cosa come in chiesa, sarebbe tanto più difficile afferrare il messaggio della Scrittura senza l’aiuto del mio pastore.

Quando siedo in chiesa, il mio cuore si allarga di gratitudine per il privilegio che ho di appartenere alla famiglia di Dio. Mi rendo conto che in chiesa ci possono anche essere degli ipocriti, ma questo non distrugge la mia fiducia negli altri cristiani.

Io amo la chiesa perché ho bisogno di lei. Quando, stanco nello spirito per il peso delle attività quotidiane mi sento esausto e giù di morale, come accade a tutti, mi reco ad una riunione di preghiera o ad uno studio biblico o ad un culto di adorazione, e mi sento rinnovato e torno al mio lavoro con la forza del Signore e con nuova fede nella sua Parola.

Io amo la chiesa perché mi aiuta. Lì vengo ispirato dalla predicazione e istruito dall’insegnamento, e mi sento riconoscente per le benedizioni ricevute durante le riunioni. Ma le benedizioni non sono sempre confinate solo entro i muri della chiesa perché quando non ho potuto recarmi ai culti i miei fratelli e le mie sorelle sono venuti a trovarmi ed hanno pregato per me se ero malato e mi hanno confortato se ero afflitto. Sono felice di questo nodo che ci unisce.

Io amo la chiesa perché rappresenta la società che godrò nel cielo. Qui nel mondo c’è molto egoismo e peccato, vizio e squallore; le persone rubano ed uccidono per ottenere ciò che vogliono, sono incoscienti e crudeli, sparlano e mentono. In chiesa invece mi viene ricordato che sta per giungere un giorno migliore in cui la giustizia coprirà la terra e gli uomini ameranno il prossimo. Non più crimini, non più miseria, ma solo pace e gioia.

Nella chiesa io vedo quella società perfetta in embrione e questo mi dà speranza; è una società di persone che amano Dio e onorano la sua Parola. Cristo li ha lavati dal loro peccato con il proprio sangue, lo Spirito Santo li ha trasformati e dimora in loro.

Sono contento di essere uno di loro e vorrei che tutti gli uomini e le donne potessero appartenervi per poter gioire delle benedizioni che io godo attraverso il Vangelo.


(Robert C. Cunningham, Risveglio Pentecostale)
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