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Un buon soldato di Cristo Gesù...
URIA, LUCE DEL SIGNORE
Spesso leggiamo il capitolo 11 del secondo libro di Samuele semplicemente focalizzando le colpe di Davide, il quale si macchia di adulterio, di omicidio e di menzogna.
Dimentichiamo però che il capitolo contiene la storia di un uomo annoverato fra gli eroi dell’esercito di Davide.
Tragedia e fede si fondono insieme, mostrandoci come si possa continuare a credere ed a confidare nel Signore nonostante le ingiustizie che così spesso ci assalgono.
Il nome Uria significa l’Eterno è la mia luce o Luce di Dio e, nonostante la sua drammatica fine, raffigura i figli di luce, simbolo di quanti vivono e sono disposti anche a morire perché questa luce continui a splendere attorno a loro e per mezzo di loro.
In che modo brillò la luce di Uria?
1. BRILLO’ PER LA SUA FEDE
Efesini 5:8: …eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore.
Uria è un Ittita discendente di Heth, secondo figlio di Canaan.
Il popolo degli Ittiti fiorì in Asia Minore intorno al 1900 ed il 1200 A.C., ed abitava la parte centrale dell’Anatolia, la moderna Turchia, ed in seguito il nord del monte Libano.
La loro storia si intreccia con quella dell’antico popolo di Israele: Abramo comprò la caverna di Macpela da un Ittita (Gen. 23:10-20); Esaù sposò due donne Ittite (Gen. 26:34).
Dopo la presa di Gerico e di Ai, Giosuè stesso dovette combattere contro una coalizione di popoli che comprendeva, fra l’altro, gli Ittiti (Gios. 9:1).
Era un popolo di commercianti, figura dell'attaccamento al denaro, dell'avarizia, del servizio a Mammona, della cupidigia che genera sollecitudini e desideri malsani.
Nonostante le sue radici, Uria sposò una donna che apparteneva al popolo del Signore, e per far ciò abbracciò la fede nel vero Dio, con tutte le implicazioni e le responsabilità che ciò comportava.
Nonostante le sue origini, è disposto ad un cambiamento radicale, pur di servire una giusta causa.
Non importa quali siano le tue origini: se sei disposto a lasciare che lo Spirito Santo ti trasformi, potrai divenire uno strumento prezioso nelle mani del Re dei Re.
2. BRILLO’ PER IL SUO VALORE
Matteo 5:14: Voi siete la luce del mondo
Il fatto che il nome di Uria venga incluso nella lista dei valorosi guerrieri al servizio del Re Davide (II Sam. 23:39; I Cr. 11:41;) rivela quale fosse il valore di quest’uomo.
Esaminando questo elenco notiamo che si tratta di valorosi guerrieri (II Sam. 23:8), forti e valorosi (I Cron. 11:26).
Per essere ammesso in un esercito così “prestigioso” doveva eccellere per valore e capacità, fatto che denota una certa disponibilità alla disciplina, all’impegno.
Sicuramente Uria avrà sviluppato le sue qualità di combattente in seguito all’esercizio, a costo di sofferenze e rinunce.
Se alla stragrande maggioranza delle persone dei nostri giorni parole quali disciplina, impegno, rinuncia possono sembrare sorpassate, da relegare quindi nel linguaggio di un tempo antico, il popolo di Dio non può fare a meno di applicarsi alla pratica delle sempre attuali verità dell’insegnamento del Signore Gesù: Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, e la moglie, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo… Così dunque ognuno di voi, che non rinunzia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo (Luca 14:26,27,33)
3. BRILLO’ PER LA SUA ABNEGAZIONE
Matteo 5:15: …e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa.
Un’altra delle numerose qualità che contraddistinguono Uria è senz’altro la sua incondizionata fedeltà al re Davide, che lo conduce alla totale abnegazione.
Pur essendo chiamato a casa continua ad essere un buon soldato, che non si immischia in faccende della vita civile, perché vuole piacere a colui che l’ha arruolato (2 Tim. 2:4).
Uria è infatti disposto a rinunciare alle comodità personali sopportando … le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. (2 Tim. 2:3).
Rinuncia a dormire a casa sua nonostante il lungo viaggio (11:9,10), e si mantiene pronto per la battaglia perché è un soldato in guerra, ed “in tempo di guerra non c’è congedo” (Eccl. 8:8).
Non depone mai le sue armi!
L’esercito che il Signore approva è composto da ferventi credenti pronti al sacrificio, mai disposti ad arrendersi né a deporre le armi.
Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere (Ef. 6:13).
4. BRILLO’ PER LA SUA COERENZA
Efesini 5:9: …poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità.
La rettitudine di Uria colpì profondamente il re Davide, il quale non poté sopportarlo, e decise di far morire Uria, cioè di spegnere tale luce.
Le tenebre si scontrano sempre con la luce; la disubbidienza ed ogni altra mancanza vengono sempre svelate dalla luce.
Le qualità di Uria che Davide cercò di colpire, rappresentano da sempre ciò che il mondo vuole “spegnere” nel cuore del popolo di Dio: la sua capacità di essere luce nel Signore, cioè di testimoniare con potenza, coerenza e perseveranza la potenza dell’amore di Dio.
Lo stesso tipo di protezione riservato da Dio al suo fedele servo Uria viene garantita ancora oggi ad ogni credente che sinceramente cerca di servire il Signore.
5. BRILLO’ PER IL SUO CORAGGIO
Matteo 5:16: Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
Essendo uno dei capi dell’esercito di Davide, Uria, al pari di Joab, sapeva dove fosse il pericolo maggiore.
Ciononostante Uria non si tirò indietro di fronte all’ordine del suo capitano ed espose la sua vita, soccombendo per una causa che lo vede impegnato anche a costo della sua stessa vita.
Tradito dal suo stesso capitano, muore insieme ad altri uomini innocenti.
Dio stesso sorse in difesa del suo servo, riprendendo pubblicamente Davide per mezzo del profeta, e svelando la sua colpa: Perché dunque hai disprezzato la parola del SIGNORE, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai fatto uccidere Uria, l'Ittita, hai preso per te sua moglie e hai ucciso lui con la spada dei figli di Ammon (II Sam. 12:9).
Nonostante la sua tragica morte, la luce e la testimonianza di Uria continuano a splendere ancora oggi.
Bat-Sceba continuerà ad essere chiamata la moglie di Uria l’Ittita, anche dopo la morte di quest’ultimo.
Il suo nome non viene dimenticato, e continuerà ad essere una luce che splende e si eleva al disopra delle tenebre.
Mentre ciascuno di noi viene bombardato in modo continuo e subdolo da modelli di comportamento che si ispirano alla volgarità, alla immoralità , ad azioni illecite e perniciose, la Parola di Dio ci propone la figura di Uria, il quale seppe essere all’altezza del suo compito, e che, a distanza di secoli, appare ancora oggi come un modello di comportamento e di fede da imitare.
È un invito quindi che riguarda i più giovani, affinchè sappiano adottare modelli di vita che permettano di diventare dei buoni soldati in Cristo Gesù, così da realizzare il piano di Dio per la propria vita.
Ma riguarda anche i credenti di ogni età, affinchè ciascuno di noi perseveri nella fede e sappia comportarsi in ogni tempo in modo degno del vangelo di Cristo (Filippesi 1:27).